I giochi, nell'antica Roma, erano differenziati in base all'età e allo stato sociale.

A volte i bambini del ceto basso, che per differenti motivi non potevano sfamarsi dal seno materno, dovendo pur nutrirsi, venivano sfamati tramite poppatoi in ceramica, ricettacoli di batteri, che aumentavano drasticamente la mortalità infantile.

I giochi erano semplici come la trottola o le ossa di pollo - astragali -

Il ceto alto invece, poteva permettersi le balie, potendo aiutare il neonato a proseguire il suo cammino e i figli Patrizi potevano giocare con carri in miniatura trainati con lacci di cuoio e, a volte, addirittura da animali veri.